In occasione dell’ultima edizione di Marmomac sono stati presentati i risultati del primo studio nazionale sul vissuto e la percezione della pietra naturale da parte degli Italiani.
L’indagine ha coinvolto, attraverso da un questionario on line ed interviste telefoniche mirate, un campione rappresentativo di 2.000 italiani dai 30 anni in su.
A questa rilevazione si è poi aggiunta un’approfondita analisi qualitativa della filiera che ha coinvolto marmisti architetti, designer e distributori.
L’obiettivo? Intercettare e descrivere i cambiamenti in corso nell’industria della pietra naturale e gli spazi di miglioramento in cui agire per rendere il settore ancora più forte e competitivo.
La ricerca, in particolare, ha evidenziato che:
- il marmo è al secondo posto tra i materiali più diffusi nelle case degli italiani (dopo la ceramica e seguito da legno/parquet, gres, cotto, cemento e laminato), che lo utilizzano soprattutto in soggiorno (50,1%), in bagno (46,3%) e in cucina (42,5%).
- le persone che non hanno ancora utilizzato il marmo nelle proprie case intendono farlo in caso di ristrutturazione nel 60% dei casi
- chi già possiede questo materiale ne apprezza soprattutto la versatilità
- chi possiede arredi o elementi in marmo ha un’età avanzata (il 66,8% ha più di 70 anni), e 1 persona su 2 tra chi invece non lo possiede ritiene di non aver abbastanza informazioni per l’acquisto.
Come spiegato da Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere, “la ricerca evidenzia uno scollamento tra gli addetti ai lavori e il consumatore, ma diventa al contempo un’opportunità segnando la direzione da seguire. Serve una strategia di comunicazione coordinata a livello di filiera”.
La sfida da vincere nel prossimo futuro è dunque chiara: fare in modo che tutti gli attori coinvolti nel processo – dal marmista all’architetto, dal negoziante al rivenditore fino all’impresa edile – interagiscano e lavorino in sinergia per affiancare il consumatore educandolo ad una corretta conoscenza della pietra naturale.