A testimoniare il trend positivo registrato dall’intero comparto a livello mondale è la 32esima edizione del “Rapporto Marmi e Pietre nel mondo”, realizzata da Confindustria Marmomacchine e riferita al 2021.
L’ultimo anno ha infatti permesso al settore – che ha risentito della pandemia ma che ha comunque saputo resisterle – di registrare un nuovo massimo storico “pari a 155 milioni di tonnellate al netto dei cascami, e quasi 3 miliardi di manufatti in metri quadrati equivalenti, ragguagliati allo spessore convenzionale di 2 centimetri”.
L’Italia, in particolare, dopo aver chiuso il 2020 con una flessione del 17,3% delle vendite all’estero, ha ripreso a crescere.
Nel 2021, infatti, l’export complessivo italiano di marmi, travertini, graniti e pietre naturali in genere – comprendendo sia i grezzi che i lavorati – è aumentato in valore del 20,8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1.850,4 milioni di euro.
Entrando nel dettaglio della composizione delle nostre esportazioni, quello che si nota è che l’aumento percentuale più ampio lo hanno registrato i materiali grezzi, che con una crescita del 25,9% rispetto al 2020 hanno raggiunto i 369 milioni di euro.
Tra le aree di destinazione si segnala il forte recupero degli acquisti di prodotto grezzo dalla Cina (+45,7% sul 2020, per un valore complessivo di 195 milioni di euro), che si conferma leader indiscusso tra i Paesi importatori di blocchi di marmo dall’Italia con una quota di circa il 53% sul totale, seguita dall’India con 28,5 milioni di euro (+31,9%).
Per quanto riguarda invece la geografia delle vendite del segmento dei lavorati e semilavorati – i materiali a più alto valore aggiunto, e che rappresentano in valore circa l’80% del totale del nostro export lapideo – va evidenziata la decisa ripresa delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+30,6%), che con importazioni per 407 milioni di euro si confermano, con ampio margine, il nostro primo mercato di destinazione.
Molto positivo l’andamento delle vendite di lastre e prodotti finiti anche in Europa, principalmente verso Germania (+15,3%), Svizzera (+10,4%), Francia (+6%), Regno Unito (+34,2%) e Austria (+23,5%).
Chiude la classifica delle prime 10 destinazioni settoriali l’Australia, le cui importazioni di lavorati Made in Italy lo scorso anno sono cresciute di oltre il 50%, raggiungendo i 32,5 milioni di euro.
Indicazioni molto incoraggianti arrivano anche dai dati del primo trimestre di quest’anno, nel corso del quale l’export italiano di materiali lapidei è cresciuto del 21,2% rispetto allo stesso